LA COLAZIONE A CENA: È NATO IL BRINNER

Il“breakfast for dinner” è la nuova tendenza culinaria. Uova, pancake e avocado toast serviti a tutte le ore del giorno, fino alla sera.

No, non è l’ormai noto, noioso, inflazionato brunch. In qualche modo gli somiglia, ma qui siamo ben oltre ogni genere di etichetta. Il brinner, nato dall’equazione breackfast + dinner, è la colazione della sera, il pasto del mattino da consumare a fine giornata (ma anche nel pomeriggio, se si ha voglia). Un trend che si è diffuso in tutto il mondo, e con un discreto successo. L’inventore è sempre lui, lo chef australiano Bill Granger, già ideatore dell’avocado toast e ufficialmente riconosciuto come colui che ha reinventato il concetto di colazione. Scomparso nel 2023 a causa di un tumore, Granger al cibo del mattino ha dedicato un intero locale, situato a Sidney e specializzato nelle colazioni. Lo chef ha sperimentato il successo di questa formula che veniva servita ben oltre l’orario mattutino: i clienti consumavano la colazione a qualsiasi ora della giornata, inclusa la tarda serata.

Da qui nasce il brinner, e l’idea si è diffusa così velocemente da ispirare anche la nascita di festival dedicati. Il primo Brinner Festival è del 2017, tenutosi ovviamente a Melbourne, in Australia. Ma ne hanno già organizzato uno a Romford, nel Regno Unito, e molti altri sono lì da venire. La possibilità di consumare la colazione a cena è ormai offerta in molte strutture degli Stati Uniti, dell’Est Europa, di Israele, anche in occasione di matrimoni. L’Italia, con la sua tradizione culinaria, ha un approccio, come al solito, diffidente. Certo è possibile consumare il brinner in alcuni locali del Nord Italia, o nella cosmopolita Milano, ma è un servizio che è ancora molto difficile da reperire. Eppure non è troppo diversa dalla nostra “colacena”, quel capriccio che ogni tanto si concede ai bambini, liberi di pasteggiare alle 20:00 con latte e biscotti. Trattandosi di una colazione internazionale, il brinner ovviamente va ben oltre la nostra tradizione, includendo molti piatti salati. E dunque accanto ai più classici yogurt, cereali, fette biscottate e marmellata, troviamo le uova strapazzate, o sode, o cucinate nei più svariati modi. Ovviamente c’è l’avocado toast e il french toast, il bacon, le salsicce.

Ma anche il breakfast burrito, un’altra moda ma di stile messicano, oppure la shakshuka, le uova con pomodoro e erbette originarie del Medio Oriente. E poi ancora dolce: pancakes, waffle, sciroppo d’acero. Il tutto annaffiato da centrifugati e succhi di frutta, oppure da un classicissimo Bloody Mary, se l’età lo permette. Il brinner è a tutti gli effetti una coccola, un vizio, qualcuno lo definisce addirittura un gesto anarchico: come a dire che mangio quello che mi pare, quando mi pare.

La rivoluzione in una forchetta.